Blockchain: spotlight on health

22.Feb.2019Press release

Formazione ECM certificata, tracciabilità della crioconservazione delle cellule staminali e una partnership con il provider globale di dati sanitari Iqvia sulla trasparenza della supply chain farmaceutica e sulla garanzia dell’inalterabilità dei trial clinici. Sono le prime tre declinazioni «sanitarie» della blockchain presentate oggi da Consulcesi Tech, divisione tecnologica del gruppo Consulcesi, alla Sala Isma del Senato nel corso dell’evento a targa M5S, organizzato dal Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Pierpaolo Sileri.

La Blockchain è una tecnologia nata nel 2008 per blindare il mercato delle criptovalute ma che si è dimostrata utile nella gestione trasparente, sicura e condivisa di dati sensibili come le transazioni digitali di dati personali. Si tratta di un database condiviso, decentralizzato e criptato con precise regole di sicurezza. Una sorta di archivio aperto che può essere modificato solo con il consenso dei partecipanti, in grado di garantire l’immutabilità di tutte le informazioni.

L’Italia deve essere capofila di questa rivoluzione tecnologica – sottolinea Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Tech – perché il nostro Sistema sanitario nazionale è costantemente sotto pressione a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. Rispondere ai bisogni di salute dei cittadini richiede una conoscenza approfondita delle loro esigenze e questo adesso è possibile attraverso indagini sanitarie verificate, i cui dati sono a prova di fake news grazie alla Blockchain: una vera e propria catena della fiducia”.

Un progetto in cui il Movimento 5 Stelle crede evidentemente molto e sul quale punta con decisione, come confermato dallo stesso Sileri: “La tecnologia della Blockchain – spiega il senatore pentastellato – potrebbe essere la svolta per una vera digitalizzazione della sanità. Con la condivisione dei dati sul paziente c’è anche un ritorno economico, perché si evitano gli sprechi di esami ripetuti e si contrasta la medicina difensiva. Un sistema del genere applicato dalla prevenzione alla terapia, passando dalla certificazione e il controllo della formazione sanitaria, porterebbe a una rivoluzione in termini di qualità delle cure e di diffusione della digitalizzazione del Sistema sanitario nazionale”.

Le possibilità offerte dalla Blockchain per la sanità – puntualmente illustrate da Consulcesi tech nel corso dell’evento organizzato al Senato – vanno dalla certificazione della formazione a distanza del personale, dove è possibile verificare ogni step del percorso dei partecipanti con la possibilità di verificare l’autenticità del certificato, alla «Survey chain» per la certificazione dei sondaggi. Un progetto che consente di blindare ogni fase del sondaggio rendendo i risultati inalterabili e verificabili in ogni momento.

E sulla grande e delicatissima sfida dei dati, si fa strada la partnership tra Consulcesi tech e Iqvia. In un settore Pharma in evoluzione, dove la medicina è sempre più personalizzata, si affacciano nuovi modelli di business in cui ricorrono le partnership e aumentano i dati a disposizione degli operatori, merce preziosa e sempre più contesa tra nuovi competitor internazionali. Immagazzinare, gestire e organizzare questa mole crescente di informazioni necessita di soluzioni tecnologiche adeguate. Intanto si affacciano nel settore Health nuovi attori, come Google, Apple e Amazon che propongono soluzioni basate sugli outcome dei pazienti.

In questo quadro complesso la Blockchain ha un’ampia gamma di applicazioni: nei trial clinici, nella digitalizzazione dei fascicoli sanitari, nella tracciabilità della catena distributiva, nella cyber security. Con impatti di rilievo anche sulla spesa sanitaria e la sicurezza delle cure.

Basti pensare al fenomeno della contraffazione dei farmaci – spiega Sergio Liberatore, general manager di Iqvia Italia e Grecia – che in Europa causa una perdita di 10,2 miliardi, pari al 4,4% del fatturato del settore, con una perdita di 37.700 posti di lavoro. In Italia il danno è di 1,6 miliardi, pari al 5% del giro d’affari complessivo. Con 4mila posti di lavoro persi, che salgono a 10mila se si considera l’indotto”. Ma le conseguenze del traffico di farmaci contraffatti non sono solo economiche. La salute dei pazienti rischia di subire infatti pesanti danni per l’assenza di principi attivi, ingredienti e dosaggi inadeguati, alti livelli di impurità.

Per il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, presente all’evento del Movimento 5 Stelle, “In un momento in cui il mondo si sta sempre più digitalizzando – ha dichiarato a margine del convegno – è importante che il dato sia sicuro e protetto. È quindi positivo che in una sede prestigiosa come il Senato si cominci a parlare di queste modalità informatiche che possono dare una maggiore garanzia, anche al settore farmaceutico. Noi non operiamo in un ambito di business qualsiasi, dobbiamo garantire la salute dei cittadini, attraverso la massima accuratezza, come facciamo sempre. Il digitale sta dando una grossa mano e la blockchain è un’opportunità. Anche se siamo in una fase iniziale”.