Sondaggi, formazione, farmaci contraffatti. Le tante opportunità della Blockchain spiegate da Massimo Tortorella

15.Mar.2019Interviste

Il giorno dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, ci siamo tutti svegliati increduli. Non se l’aspettava nessuno, perché secondo tutti i sondaggi avrebbe dovuto vincere Hillary Clinton. E abbiamo avuto la stessa sensazione quando la maggioranza degli elettori britannici ha scelto di lasciare l’Unione Europea, mentre eravamo tutti convinti che, alla fine, avrebbe vinto il “Remain”. O almeno questo è quanto prevedevano i sondaggi. Possiamo trovare esempi simili in tutti i Paesi e per diversi tipi di elezioni e votazioni. Ma perché queste cose accadono così spesso? Perché i sondaggi non riescono più a prevedere i risultati? Domande ampie e complicate, a cui tanti studiosi stanno cercando di trovare una risposta. Ma una delle possibili ragioni è che i sondaggi non sono certificati.

La maggior parte dei sondaggi oggi è basata sulla fiducia. Non è possibile verificare o controllare come vengono condotti o come viene scelto il campione. Possono essere manipolati per innumerevoli ragioni e obiettivi e spesso si sbagliano. Le nuove tecnologie, tuttavia, possono offrire una soluzione. Se i sondaggi vengono registrati sulla Blockchain, per esempio, non sarà possibile modificarli o manipolarli. Sarà possibile certificare e verificare l’intero processo e garantire la sicurezza e l’immodificabilità dei dati. E Consulcesi Tech ha già creato una piattaforma che trasforma tutto questo in realtà.

«Abbiamo creato un sistema che può certificare qualsiasi tipo di sondaggio – ha detto Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Tech – e siamo pronti a presentarla a tutti gli istituti di sondaggistica che possano esservi interessati». La stessa piattaforma può essere utilizzata anche nell’ambito delle indagini sanitarie, ma le opportunità offerte dalla Blockchain al settore della sanità sono numerose. Tra queste, la lotta ai farmaci contraffatti è una delle più significative.

«Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – prosegue Tortorella – il 30% dei farmaci provenienti dai Paesi più poveri è falso. E questo non è solo un problema economico, che si ripercuote sui sistemi fiscali di diversi Paesi, ma è anche, e soprattutto, un problema per la salute. Nel migliore dei casi, infatti, questi farmaci non contengono alcuna molecola e non fanno male; ma nel peggiore, contengono sostanze sbagliate, o la quantità non corretta di molecole, e possono fare molti danni. La tecnologia Blockchain può aiutarci a tracciare i medicinali e a combattere questo pericoloso e immane fenomeno».

Infine, Consulcesi Tech ha sviluppato diversi progetti anche nel campo della formazione: «Oggi chiunque può scrivere sul proprio curriculum quello che vuole, e nessuno è in grado di controllare se quelle informazioni sono vere oppure no. Tuttavia, se registriamo i corsi di formazione ed il percorso di studio sulla Blockchain, le persone non scriveranno menzogne sui propri curriculum e i datori di lavoro potranno verificare la loro formazione. È quello che già stiamo facendo in Albania nel campo dell’Educazione Continua in Medicina e presto applicheremo lo stesso sistema anche in Italia».

«In altre parole – ha detto infine Massimo Tortorella – oggi la tecnologia Blockchain offre opportunità molto importanti in ambiti molto diversi. Dobbiamo solo trasformarle in realtà, e far capire ai governi gli enormi benefici che può portare».