Quanti progetti di criptovalute sono realmente attivi?

28.Ago.2018Editoriale

Quante fra le prime valute sono veramnte attive e cosa significa per tutto il sistema delle valute virtuali?

Normalmente si è portati a pensare che le criptovalute siano, in qualche modo, tutti dei progetti funzionanti ed in sviluppo, con dei team attivi al lavoro nella loro realizzazione, ma si tratta della realtà o , anche le maggiori valute virtuali non sono altro che dei grossolani progetti basati su idee generali?
Un recente studio di Bardinelli e Frumik concentra l’attenzione sul fatto che, fra le prime 100 criptovalute per capitalizzazione, solo 36 sono realmente operative, nel senso che stanno, almeno parzialmente, cercano di conseguire gli obiettivi contenuti nei loro whitepaper.
I ricercatori sono stati piuttosto rigorosi nella loro classificazione ed hanno considerato un progetto attivo, dato che molti non sono altro che blockchain opensource solo apparentemente attive, ma che non creano in realtà alcun valore. Quindi per questa ricerca non è solo importante avre un mainnet funzionante, con delle dApp e smart contract operativi, ma anche l’essere effettivamente operative e creare dei valori reali. Il risultato non è stato incoraggiante: considerando le prime 100 crptovalute solo 36 sono da considerarsi efficaci. Se analizziamo dal punto di vista storico quesi progetti possiamo notare che si tratta dei progetti più anziani e più consolidati, spesso con anni di sviluppo alle spalle, come ad esempio: Bitcoin, Ethereum, Tether, Litecoin, Stellar, ma, proseguendo nella classifica, possiamo trovare anche progetti più innovativi ed interessanti quali Neo, l’ETH dell’Estremo Oriente, Bitshare, un’espressione virtuale di beni finanziari o reali sulla blockchain, Augur, un progetto previsionale basato sulle scommesse, BAT, uno strumento pubblicitario per condividere gli utili, e Golem. Qui di seguito la lista completa:

Quindi abbiamo che la maggioranza dei progetti non porta a reali risultati. Cosa significa per gli investitori? Prima di tutto consideriamo che, durante il 2017 abbiamo assistito ad un forte calo della predominanza di Bitcoin sul sistema delle valute. Questo era dovuto all’introduzione di nuovi token che, quando avevano successo nelle proprie ICO, diminuivano il valore di BTC pur aumentando la capitalizzazione complessiva del sistema. Sfortunatamente, dato che molti progetti non sono poi giunti alla fase operativa nei tempi stabiliti, la capitalizzazione delle Altcoin, cioè delle valute escluso Bitcoin, è calata, mentre Bitcoin ha rafforzato la sua posizione relativa.

In futuro è probabile che, seguendo il tracciato in precedenza segnato dal settore High Tech, assisteremo ad un aumento del peso delle Altcoin. Abbiamo solo bisogno di attendere che questi progetti realizzino le loro premesse ed obiettivi, e non è neppure detto che i token odierni saranno i market maker di domani. Il successo passa da un’attenta analisi dei progetti e delle tecnologie, e, purtroppo, non c’è nessuna strada alternativa più facile.