Nuova legge sulle blockchain in Albania. A Tirana la 41ma conferenza internazionale dei garanti della Privacy e Tutela dei dati (Icdppc).

25.Ott.2019Press release

Blockchain e privacy un binomio possibile e una prossima evoluzione naturale del trattamento dei dati personali per renderli più sicuri e tracciabili e anche sfruttabili economicamente. Questo il messaggio uscito il 24 ottobre 2019 a Tirana, nell’ambito della 41ma conferenza internazionale dei garanti della Privacy e Tutela dei dati (Icdppc), nell’ambito del side event “The Blockchain solution: data sharing for a better protection”. Secondo gli esperti del settore, dal 2023 la quantità di dati creati e diffusi ogni anno raggiungerà il numero record di cento zettabyte (ogni zettabyte (ZB) è un’unità di misura della quantità di dati pari a un triliardo ovvero a mille miliardi di miliardi) di byte.
Questa mole di informazioni tendente ad aumentare esponenzialmente produce un valore di oltre 3mila miliardi di dollari l’anno. Trattandosi quindi di un asset economico di enorme valore, tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che deve essere protetto sia attraverso degli strumenti normativi che tecnologici adeguati al business che cambia.
La protezione degli investitori
Ha aperto la tavola rotonda il primo ministro della Repubblica dell’Albania Edi Rama, che ha annunziato la pubblica consultazione del cosiddetto Fintoken Act ossia la prima legge completa e integrale tesa alla creazione in Albania di un sistema che possa regolamentare il mondo della finanza su blockchain, con l’obiettivo di proteggere gli investitori e fare chiarezza mediante l’istituzione di una procedura conforme alle direttive dell’Unione europea in grado di rispondere alle esigenze di certezza e chiarezza normativa volte a tutela degli investitori locali ed esteri che decidono di stabilire la propria sede operativa in Albania.

Il modello svizzero
Tale regolamentazione, che si ispira anche al modello svizzero, prevederà che i soggetti preposti a supportare gli investitori stranieri saranno gli agenti e gli innovative service providers: i primi offriranno ausilio per il profilo finanziario delle procedure, i secondi per quello tecnologico. Le authority di riferimento saranno il Nais (vigilanza tecnologica) e l’Afsa (vigilanza finanziaria), ai quali verrà affidato il compito di verificare la correttezza delle procedure per operare nel mercato.

Le principali novità della normativa saranno:
1) la categorizzazione certa delle tipologie di token;
2) la certezza nei tempi di risposta dell’autorità;
3) introduzione soglie minime per Ico e Sto;
4) misure di sicurezza tecnologica specifiche e diversificate a seconda dei rischi;
5) tassazione favorevole per gli operatori di mercato sulla scia degli interventi di alleggerimento del carico fiscale (5% income tax).

Sono poi seguiti gli interventi di alcuni importanti esponenti delle istituzioni e del settore: Massimo D’Alema, presidente della Fondazione di cultura politica “Italianieuropei”; Davide Casaleggio, presidente Casaleggio associati; Luigi Neirotti, associate partner di Studio legale Tributario EY; Kara Sutton, privacy and public policy manager di Facebook; Luca Bolognini, founding partner dello Studio Ict legal e presidente dell’istituto italiano per la Privacy; Jörn Erbguth, head of technology insights presso il Geneva macro labs e docente presso l’Università e la Scuola di diplomazia di Ginevra.

«È chiaro che il modello della mera protezione del dato non è compatibile con gli attuali e futuri cambiamenti tecnologici – spiega Gianluigi Pacini Battaglia, Ceo di consulcesi tech . Le conclusioni della tavola rotonda hanno quindi confermato che la tecnologia blockchain potrebbe essere l’infrastruttura abilitante di un modello che consenta il pieno controllo sulla gestione dei propri dei dati personali e che quindi l’Albania potrebbe essere un modello anche per altri Stati europei e soprattutto per l’Italia Paese che per ragioni di vicinanza e di relazioni commerciali ha un rapporto molto stretto con questa nazione.

A margine dell’evento Davide Casaleggio, ha sottolineato che «una legge per agevolare le aziende che investono in blockchain è un’ottima direzione per favorire lo sviluppo di un settore che sta diventando strategico. Si stima che entro il 2027 il 10% del Pil globale si baserà su almeno un processo blockchain. Gli Stati e le aziende che vogliono intercettare questo valore devono investire oggi in questa direzione».

 

Fonte: il Sole24Ore