Perché il vento è tornato a soffiare a favore del bitcoin

08.Mag.2019Editoriale

Articolo pubblicato su Milano Finanza dell’8 maggio 2019

Record. Prima dello scorso venerdì, mai nel 2019 Bitcoin aveva sfondato il muro dei 5.800 dollari. Un rialzo che ha favorito la rivitalizzazione di quasi tutte le altre criptovalute, da Ethereum a Ripple passando per Cosmos. Risultato: in sette giorni la capitalizzazione complessiva del mercato è passata da 170 a 187 miliardi di dollari.

Una ripresa anticipata da autorevoli esperti e che si è rivelata a tutti nel giorno in cui il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo sulla volontà di Facebook di estrarre una propria criptovaluta o, più precisamente, una stablecoin ancorata al dollaro statunitense in un rapporto 1:1. Secondo quanto rivelato dal quotidiano statunitense, Mark Zuckerberg starebbe per investire un miliardo di dollari in un’operazione che coinvolgerebbe Visa e MasterCard.

Siamo in una nuova età dell’oro delle monete digitali. Sono numerosi i segnali che portano gli analisti a prevedere un trend positivo protratto nel lungo periodo. Tom Lee, fondatore di Fundstrat Global Advisors, ne individua undici, compresi la diffusione sempre maggiore della blockchain, i notevoli volumi di trading soprattutto tra gli investitori istituzionali e alcuni indicatori tecnici. Condizioni favorevoli che, secondo lo stesso Lee, nel 2020 porteranno il Bitcoin a superare il record storico segnato nel dicembre del 2017.

Non è un caso che Amazon Web Services (AWS), la piattaforma di cloud computing del colosso dell’e-commerce Amazon, il 1° maggio abbia reso disponibile il proprio servizio Amazon Managed Blockchain (AMB). Questo permetterà ai clienti di implementare le reti blockchain all’interno delle proprie organizzazioni più rapidamente e a un costo minore.

La scalata di Bitcoin conferma innanzitutto che le perplessità legate alla volatilità sono ormai superate. Il trend rialzista è costante e, se in molti brindavano al superamento di quota 5.000 dollari all’inizio di aprile, oggi è sotto gli occhi di tutti che il mercato cripto è maturo e affidabile.

In momenti come questo gli investitori sono portati ad acquistare. E, come affermato da Lee, sono soprattutto i soggetti istituzionali a muovere le contrattazioni. ConsulCoin Cryptocurrency Fund, il primo fondo d’investimento regolato nell’Unione Europea, è dedicato proprio ai player istituzionali e opera nel mercato delle criptovalute e della tecnologia blockchain. Leader advisor del fondo è Consulcesi Tech. In questo nuovo rally dovranno essere messi in preventivo piccoli e fisiologici ribassi, ma è tempo di accumulare criptovalute in attesa che Bitcoin superi quota 6.000 dollari.

A contribuire all’impennata di Bitcoin & Co. è anche il contesto internazionale. La crisi delle valute tradizionali in Turchia e in Venezuela ha provocato l’esplosione delle monete digitali in questi paesi. All’orizzonte, complici le numerose operazioni di regolamentazione del settore, vi è il coinvolgimento di potenze come gli Stati Uniti, la Russia e la Gran Bretagna. L’Italia, con la consultazione pubblicata dalla Consob sulle Ico (offerte pubbliche iniziali) e sugli scambi di cripto-attività che si concluderà tra due settimane, sta ricoprendo un ruolo sempre più importante in questa industria.

L’interrogativo principale, tuttavia, riguarda il futuro di Bitcoin. Sul piano storico non ci sono motivi per prevedere una flessione mentre dal punto di vista tecnico i segnali sono ancora più confortanti. Lo scorso marzo la criptovaluta ha raggiunto il cosiddetto “Golden cross”, l’incrocio d’oro che è alla base del boom degli ultimi due mesi. I clienti istituzionali, come detto in precedenza, sono in aumento e la piattaforma Lightning Network ha reso le attività cripto più semplici e accessibili alla maggior parte delle persone. Inoltre anche i retail trader sono tornati a credere, e investire, nel mercato.

A volte i numeri sono importanti quanto la percezione di un fenomeno. In tema di sentiment, gli utenti di Twitter pubblicano circa 22mila tweet al giorno su Bitcoin. L’analisi di questi dati ha portato numerose società di ricerca ad affermare che il clima di fiducia – o sfiducia – è in grado di influenzare i prezzi delle criptovalute in misura maggiore rispetto alle azioni. L’opinione sempre più favorevole proveniente dal social network è premessa e allo stesso tempo conseguenza di questo rally. Nel 2019 i tweet sull’argomento sono in costante aumento, proprio come il valore dei cripto asset. Occhio ai mercati, quindi, ma anche ai social.