Da Dubai, il messaggio di Massimo Tortorella (Consulcesi Tech): «Emirati Arabi pronti per la sfida della Blockchain. E l’UE?»

26.Ott.2018Interviste

Gli esperti di Blockchain provenienti da tutto il mondo si sono dati appuntamento a Dubai, dove si è appena concluso il World Blockchain Summit. Tra i protagonisti dell’importante appuntamento anche Consulcesi Tech, grazie alla grande esperienza maturata nel settore attraverso i suoi numerosi progetti, che il presidente Massimo Tortorella ha avuto modo di presentare ai principali attori del mondo Blockchain, riscontrando grande interesse.

«Gli Emirati Arabi sono pronti a cogliere la sfida della Blockchain come avanguardia tecnologica per migliorare i servizi ai cittadini rendendoli più trasparenti, efficienti, sicuri e personalizzati» sottolinea Massimo Tortorella. La scelta di Dubai non è infatti casuale: rappresenta un’eccellenza del nuovo paradigma digitale, avendo lanciato il programma Dubai 2020, che mira ad essere il primo esempio di regolamentazione integrata all’interno di una città per creare una e vera e propria “smart city” nella quale tutti i servizi essenziali per i cittadini saranno gestiti dalla Blockchain.

«Abbiamo avuto modo di incontrare Ramadan AlBlooshi, CEO della Dubai Healthcare City Authority – racconta Tortorella – che rappresenta oltre 40mila operatori della sanità e che si è detto molto interessato agli sviluppi della Blockchain anche in ambito medico – sanitario. Abbiamo organizzato un incontro con i referenti della piattaforma exchange Kraken, tra le prime al mondo per volume di scambi. Abbiamo riscontrato molto interesse per il master che stiamo organizzando con la Link Campus University ed il nostro fondo d’investimento ConsulCoin Cryptocurrency Fund, il primo regolato in Europa dedicato a criptovalute e alla tecnologia Blockchain».

Ed è proprio la regolamentazione del settore uno degli argomenti più caldi: ad esempio, «c’è grande interesse per la presa di posizione del Premier albanese Edi Rama sull’imminente framework regolatorio del settore fintech nel suo Paese – commenta Tortorella -. Tutto ciò – conclude –  deve essere da monito all’UE affinché non resti ferma mentre il resto del mondo corre».